Sbronzi by Edward Slingerland

autore:Edward Slingerland
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET

Figura 10. Soggetti che mostrano simultaneamente il “sorriso di Duchenne”, o sorriso naturale.

Ai soggetti veniva anche chiesto, al termine dell’esperimento, di valutare il legame instaurato all’interno del gruppo dichiarando in che misura fossero d’accordo o meno con affermazioni come «Questo gruppo mi piace», oppure «I membri di questo gruppo sono interessati a quello che ho da dire». Una ricerca precedente aveva stabilito che le risposte al questionario Perceived Group Reinforcement Scale (PGRS)47 correlavano con misure non verbali del legame sociale.

I risultati erano inequivocabili. «L’assunzione di alcol», concludevano gli autori, «favoriva i comportamenti individuali e di gruppo associati a un affetto positivo, riduceva i comportamenti individuali associati a un affetto negativo e accresceva il legame empatico autoriferito.» Un’analisi successiva delle dinamiche sociali riscontrate nei video ha rilevato che l’ebbrezza favoriva la “contagiosità” del sorriso e della positività: era più probabile che i sorrisi spontanei nati nei gruppi a cui era stato somministrato alcol si diffondessero, anziché essere semplicemente ignorati. Questa contagiosità era particolarmente pronunciata nei gruppi a prevalenza maschile, gli stessi in cui nei gruppi placebo e di controllo i sorrisi tendevano a non essere ricambiati.48 È significativo che tali effetti positivi sui legami di gruppo fossero indotti dalle proprietà farmacologiche dell’alcol: il gruppo trattato con placebo era simile al gruppo di controllo, ed entrambi differivano in modo significativo dal gruppo sperimentale. Una recente sintesi delle ricerche sull’impatto dell’alcol sulla coesione sociale e l’intimità conclude che «può indurre ad aprirsi di più, diminuire l’ansia sociale e aumentare in modo significativo l’estroversione, anche relativamente ai livelli di aggregazione. Inoltre, la ricerca ha rilevato che l’alcol può accrescere la felicità e la socievolezza, favorire i comportamenti positivi, la generosità e i legami sociali, e ridurre le risposte emotive negative agli stressor sociali».49 Ciò suggerisce che sostituire i cocktail alcolici con quelli analcolici alla festa annuale dell’ufficio impedirà di raggiungere l’obiettivo per cui si organizzano eventi di questo tipo. Certo, tre studenti universitari che si sorridono intorno a un tavolo di formica dentro un laboratorio non sarà un dato così spettacolare o divertente come l’attore T.J. Miller vestito da Babbo Natale che si lancia giù da uno scivolo ricoperto di cocaina. D’altra parte, questo studio ci fornisce le evidenze empiriche secondo cui le feste dell’ufficio dove l’alcol scorre a fiumi, oltre ai costi più ovvi, svolgono funzioni sociali positive. La cosa più importante che ci rivela lo studio è come, più che circostanze o aspettative culturali, a risultare decisivo sia proprio l’etanolo.

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